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TEODOLITE MAGNETICO 

È un magnetometro tedesco costruito da Askania nel 1940, detto “Teodolite di Schmidt” dal nome del suo progettista Prof. Adolph Schmidt, direttore dell’Osservatorio Magnetico di Potsdam (Germania). 
Adolph Schmidt
Il Prof. A. Schmidt 
con il prototipo del suo teodolite magnetico
Donato già usato all’ING nell’ambito del progetto di ricostruzione post seconda guerra mondiale European Recovery Program, il cosiddetto  Piano Marshall, lo splendido strumento fu in carico presso la Sede di L’Aquila subito dopo l’apertura dell’Osservatorio e fino al 1976 definì i valori assoluti del campo magnetico terrestre. Il suo impiego era molto impegnativo, poiché il completo procedimento richiedeva circa tre ore e mezzo di intervento. 
È stato esposto dal 1977 nella sede museale del Castello Cinquecentesco (Fortezza Spagnola) a L’Aquila. 
Con il terremoto del 2009 lo strumento è stato fortemente danneggiato a causa di caduta e lunga permanenza sotto le macerie. 
Nel 2015 lo strumento è entrato nel laboratorio di restauro dell’INGV ed ha subito il suo primo restauro completo, svolto su circa 10 mesi di lavoro.
Inizialmente allo strumento mancava il puntale serra filo sulla testa di torsione, ora ricostruito in Officina meccanica dell’Istituto. I disegni tecnici originali serviti alla ricostruzione del puntale del teodolite sono stati tratti dal libro “Handbuch der Experimentalphysik” pubblicato nel 1928.

Il laboratorio ha riportato lo strumento all’iniziale bellezza anche se ha dovuto conservare la deformazione permanente sofferta da un braccio porta magnete deviatore.

Recuperato dopo il sisma, in arrivo al Laboratorio di Restauro Ottico-Meccanico INGV.

Dopo il restauro professionale.

Cenni sul funzionamento del Teodolite Magnetico

Particolare del puntale di sospensione del magnete ricostruito.

Il teodolite osservato esegue misurazioni del campo magnetico terrestre e quindi è costruito completamente in materiali amagnetici.
Tutte le misure angolari sono lette tramite microscopi montati in corrispondenza delle rispettive finestre di lettura e dispositivi d’illuminazione per luce artificiale a 12 V. L’esatto posizionamento del magnete rispetto alla verticale è verificato tramite il cannocchiale autocollimante basculante entro una staffa solidale alla struttura, con scala nell’oculare e livella per il corretto posizionamento durante l’operazione di misura. 

Secondo i moderni schemi geofisici il valore di una misura di campo geomagnetico, in un determinato punto e in un certo istante, è dato dalla sovrapposizione di contributi aventi origine diversa:

- CAMPO PRINCIPALE generato dal nucleo fluido tramite un meccanismo di geodinamo;

CAMPO CROSTALE generato dalle rocce magnetizzate della crosta terrestre;

CAMPO ESTERNO generato da correnti elettriche nella ionosfera e nella magnetosfera a causa dell’interazione del campo geomagnetico con il vento solare;

CAMPO DI INDUZIONE ELETTROMAGNETICA generato da correnti indotte nella crosta e nel mantello dal campo esterno variabile nel tempo.

Il campo magnetico terrestre varia nel tempo. Si hanno variazioni secolari, dovute all’azione di sorgenti interne alla terra e variazioni a breve termine, di origine esterna al nostro pianeta.